EMPOLI (4-3-2-1) – 99 Berisha; 19 Bereszynski (dal 17′ 24 Ebuehi), 4 Walukiewicz, 33 Luperto, 3 Pezzella (dal 13′ 13 Cacace); 21 Fazzini (dal 28′ st 18 Marin), 5 Grassi, 29 Maleh; 35 Baldanzi (dal 28′ st 28 Cambiaghi), 20 Cancellieri; 7 Shpendi (dal 28′ st 11 Gyasi). A disp. 1 Perisan, 40 Stubljar; 14 Guarino, 30 Bastoni, 22 Ranocchia, 8 Kovalenko, 23 Destro, 38 Indragoli. All. A. Andreazzoli
SALERNITANA (3-4-2-1) – 13 Ochoa; 66 Lovato, 23 Gyomber, 98 Pirola (dal 1′ st 5 Daniliuc); 30 Mazzocchi (dal 19′ st 10 Dia), 7 Martegani (dal 1′ st 8 Bohinen), 25 Maggiore, 3 Bradaric; 87 Candreva (dal 1′ st 11 Botheim), 20 Kastanos; 21 Cabral. A disp. 1 Fiorillo, 56 Costil; 6 Sambia, 17 Fazio, 19 Stewart, 28 Bronn, 36 Sfait, 99 Legowksi. All. Paulo Sousa
ARBITRO: Sig. Antonio Rapuano di Rimini (Peretti-Di Monte | IV Uff.le Feliciani – VAR Maggioni/Doveri)
MARCATORI: 34′ 35 Baldanzi (E)
NOTE – Angoli Empoli 10 Salernitana 2. Ammoniti: al 24′ 25 Maggiore (S), al 28′ 5 Grassi (E); al 41′ st 29 Maleh (E). Espulsi: nessuno. Recupero: 5′ pt – 6′ st. Spettatori: 8mila.
Domenica pomeriggio al termine di Empoli-Inter, nel classico spazio dedicato alle faccende di casa Empoli su Radio Bruno nella storica trasmissione “Tutto il Calcio”, mi è stato chiesto se Empoli-Salernitana sarebbe potuto coincidere con il vero inizio di questo campionato. Non ho esitato nel rispondere che in realtà il campionato dell’Empoli era iniziato proprio contro i nerazzurri; sì, con una sconfitta. L’ho dichiarato convintamente, mi era piaciuta la prestazione, quel “prendere convinzione dei propri mezzi”, quel finale in crescendo che aveva fatto scricchiolare i vicecampioni d’Europa.
Contro la Salernitana l’Empoli è tornato davvero al successo, cancellando tre zeri pesantissimi in un solo colpo: i punti, i gol, le vittorie.
Eppure resto convinto che il campionato dell’Empoli sia iniziato proprio con la sconfitta contro l’Inter di domenica scorsa, convinto anche fermamente che il successo contro i campani, per la determinazione notata in campo e soprattutto per la sicurezza con la quale sono state provate “giocate nuove”, sia figlia della prestazione di poche ore prima.
Ho rivisto alcune delle caratteristiche che per qualche mese sono state anche fin troppo accantonate: pressione alta nei confronti della prima linea difensiva avversaria, velocità nella circolazione del pallone, aggressività sul portatore di palla avversario, rapidità nella variazione del fronte d’attacco, e quel pizzico di imprevedibilità che non guasta mai. La sensazione insomma che con qualche idea si possa fare male alle difese avversarie.
Nel calcio è saputo che, spesso, la differenza tra il riuscire a vincere e il non riuscirci a volte può essere una questione di centimetri, come ad esempio in occasione del palo colpito da Cabral, ad una manciata di minuti dalla fine di una partita e nell’unico vero tiro concesso dall’Empoli agli avversari, che stava per compromettere una prestazione gagliarda e meritevole ben oltre l’1-0.
E’ stato un bacio della dea bendata, in una serata però non proprio fortunata. Già perché dopo tredici minuti mister Andreazzoli ha dovuto effettuare il primo cambio per il forfait di Pezzella (sostituito da Cacace, ndr), e al 17′ ha perso pure l’altro uomo di fascia Bereszynski (sostituito da Ebuehi) consumando secondo cambio e secondo slot: non proprio roba da poco quando hai davanti oltre settanta minuti di partita da gestire con tre cambi ed un solo slot a disposizione.
Gli azzurri quel palo fortunato del finale se lo sono guadagnato con il coraggio, il coraggio di osare, in ogni situazione, e se la Salernitana ha giocato la peggior prestazione della gestione tecnica di Paulo Sousa forse è anche un pizzico merito proprio dell’atteggiamento dell’Empoli. Come è risaputo poi il coraggio ti premia, e il premio in questo caso arriva puntuale al 34′, al termine di una rapida ripartenza che ha visto coinvolto Shpendi, poi Cancellieri, quindi Baldanzi che, con un colpo di biliardo, ha mandato la palla in buca all’angolino basso.
E’ la palla-gol da tre punti, che toglie pure l’Empoli dall’ultimo posto in classifica. Prima e anche dopo la rete di Baldanzi gli azzurri costruiscono una quantità industriale di occasioni potenziali da gol, se ne conteranno ben tredici al triplice fischio finale. Su alcune è decisivo Ochoa, su altre è mancata la precisione.
Così con il risultato in bilico l’Empoli ha dovuto stringere i denti e soffrire un po’ nel finale, ma forse ha reso anche più bello questo mercoledì di fine settembre, di luna quasi piena, di stelle, di tifosi in festa e di calciatori con le braccia al cielo sotto la Maratona.
L’entusiasmo è un ingrediente fondamentale per fare bene in ogni progetto ed in ogni campo, ingrediente fondamentale pure nel calcio. Però l’entusiasmo non si compra, si conquista, e l’Empoli stasera ha conquistato tre punti e una buona dose di entusiasmo.