LAZIO (3-4-2-1) – 35 Mandas; 4 Patric, 13 Romagnoli, 23 Hysaj; 77 Marusic, 8 Guendouzi (dal 20′ st 5 Vecino), 6 Kamada (dal 43′ st 32 Cataldi), 29 Lazzari; 7 Felipe Anderson (dal 20′ st 65 Rovella), 20 Zaccagni (dal 31′ st 9 Pedro); 17 Immobile (dal 20′ st 19 Castellanos). A disp. 94 Provedel, 59 Renzetti; 15 Casale, 22 Gonzalez, 18 Isaksen, 3 Lu. Pellegrini. All. Igor Tudor
EMPOLI (3-5-2) – 25 Caprile; 19 Bereszynski, 34 Ismajli, 33 Luperto (dal 31′ st 7 Shpendi); 11 Gyasi, 30 Bastoni (dal 10′ st 28 Cambiaghi), 18 Marin, 29 Maleh (dal 31′ st 21 Fazzini), 3 Pezzella (dal 22′ st 13 Cacace); 20 Cancellieri, 9 Caputo (dal 22′ st 23 Destro). A disp. 1 Perisan, 12 Seghetti; 2 Goglichidze, 4 Walukiewicz, 5 Grassi, 8 Kovalenko, 27 Zurkowski, 10 Niang, 17 Cerri. All. Davide Nicola
Arbitro: Sig. Gianluca Aureliano di Bologna (Lo Cicero-Rossi | IV Uff.le Monaldi – VAR Chiffi-Fabbri)
Marcatori: al 48′ 4 Patric (L); al 44′ st 5 Vecino (L).
NOTE – Angoli Lazio 7 Empoli 7. Ammoniti: al 28′ st 11 Gyasi (E), al 32′ st 29 Lazzari (L), al 40′ st 65 Rovella (L), al 50′ st 6 Romagnoli (L). Espulsi: nessuno. Recupero: 2′ pt – 5′ st. Spettatori: 60mila. La Lazio celebra il 50° dalla vittoria del primo scudetto (12 Maggio 1974).
“La dura legge del gol”, famoso successo musicale di Max Pezzali, è la sintesi perfetta dell’odierna gara degli azzurri sul campo della Lazio, ma forse anche l’inno per questa disgraziata stagione in cui l’Empoli per ben ventuno volte su trentasei partite non è riuscito a segnare nella porta avversaria e che per l’ennesima volta ha subito gol da calcio d’angolo.
Aggiungiamoci poi altri numeri un po’ diciamo disgraziati e il gioco è fatto: centosessantasette calci d’angolo senza riuscire a fare gol, appena ventisei gol fatti, un’anemia da gol ormai diventata storica per il club toscano nato centoventiquattro anni fa.
LA PARTITA – L’Empoli si è preparato benissimo a questo match, ha studiato tatticamente bene i compiti in settimana, e il risultato è evidente sotto gli occhi di tutti con la Lazio che non riesce quasi mai ad innescare la propria velocità. Con il passare dei minuti non solo l’Empoli non subisce quasi mai (da registrare un bel tiro di Immobile con parata a mano aperta di Caprile in angolo, ndr) ma anzi riesce ad alzare il proprio baricentro e portare addirittura pressione sulla linea difensiva della Lazio. Così i biancocelesti vanno un po’ in affanno commettendo un errore dietro l’altro e concedendo almeno tre clamorose palle gol alla squadra di Nicola. Clamorosa quella che capita sul piede caldo di Capito a ridosso dell’area piccola: il numero nove azzurro, servito su un piatto d’argento da Cancellieri, calcia angolato ma debole e Mandas si esalta smanacciando in angolo.
Ghiotta anche l’opportunità che capita a Maleh, un rigore in movimento che l’ex Fiorentina e Lecce spedisce malamente in curva, e poi il tiro di Marin che finisce di pochissimo sopra la traversa, imitando una precedente conclusione di Bastoni dal vertice dentro dell’area di rigore che sorvola di poco l’incrocio dei pali opposto.
La Lazio? Alle aquile basta una sola occasione. Sugli sviluppi dell’angolo, concesso dal direttore di gara dentro ai due minuti di recupero e battuto quando già il cronometro era in extratime, Caputo lascia la postazione del primo palo a lui assegnata, la palla sbuca a centro area dove per Patric è un gioco da ragazzi depositare in rete.
Nella ripresa sembra non cambiare il canovaccio, però l’Empoli deve recuperare il gol subito in pieno recupero così Nicola opta per l’inserimento di Cambiaghi al posto di Bastoni. La velocità di Cambiaghi allunga le maglie della Lazio, e Tudor corre ai ripari con un triplo cambio: dentro Rovella, Vecino e Castellanos per Luis Alberto, Guendouzi e Immobile. La Lazio respira un po’ si costruisce qualche palla gol ma ne escono fuori una ciabattata sul fondo di Vecino e una conclusione di Zaccagni che arriva debole dalle parti di Caprile.
L’Empoli invece riparte veloce con Cancellieri e Cambiaghi, crea panico ma è spreciso sottoporta e Mandas non è mai impegnato: Nicola cambia ancora inserendo Destro e Cacace per Caputo e Pezzella, ruolo per ruolo e assetto tattico invariato. Poi alla mezzora e per l’ultimo quarto d’ora di partita Shpendi e Fazzini al posto di Luperto e Maleh; ora l’Empoli è completamente sbilanciato in avanti alla caccia del pari che meriterebbe anche per quanto prodotto. Lo sfiora con Shpendi a pochi minuti dal novantesimo quando l’ex Cesena di testa impegna severamente Mandas in una parata ancora più difficile di quella della prima frazione su Caputo. Ci prova ancora Marin ma il suo tiro è ribattuto dal muro difensivo della Lazio che, come in piena regola musicale di Max Pezzali, al penultimo giro di lancette del tempo regolamentare segna la rete del definitivo 2-0 con un’azione offensiva veloce e rapida culminata con il classico gol dell’ex di Matias Vecino.
Generoso l’Empoli nel finale con gli azzurri che, nonostante la partita sia compromessa, ci provano senza successo fino all’ultimo secondo di partita. Finisce 2-0 per la Lazio, con l’Empoli che rimanda per l’ennesima volta l’appuntamento con il successo sul campo della Lazio (mai avvenuto nella sua storia, ndr), e soprattutto con l’Empoli che con questo ennesimo passo falso della stagione mette a serio rischio la salvezza.
Gli azzurri ora devono guardare al risultato del Sassuolo sul campo del Genoa, e dell’Udinese su quello del Lecce.