EMPOLI (3-4-2-1) – 25 Caprile; 19 Bereszynski, 4 Walukiewicz, 33 Luperto; 11 Gyasi (dal 21′ st 24 Ebuehi), 18 Marin, 29 Maleh, 3 Pezzella (dal 1′ st 13 Cacace); 27 Zurkowski (dal 21′ st 8 Kovalenko), 28 Cambiaghi (dal 30′ st 17 Cerri); 10 Niang (dal 30′ st 9 Caputo). A disp. 1 Perisan, 99 Berisha; 2 Goglichidze, 30 Bastoni, 7 Shpendi, 23 Destro. All. Davide Nicola
BOLOGNA (4-3-3) – 28 Skorupski; 31 Beukema (dal 27′ st 16 Corazza), 26 Lucumi, 33 Calafiori, 15 Kristiansen; 82 Urbanski (dal 34′ st 80 Fabbian), 8 Freuler, 19 Ferguson (dal 34′ st 20 Aebischer); 11 Ndoye (dal 12′ st 7 Orsolini), 21 Odgaard (dal 27′ st 18 Castro), 56 Saelemaekers. A disp. 23 Bagnolini, 34 Ravaglia; 4 Ilic, 6 Moro, 17 El Azzouzi, 22 Lykoggiannis, 29 De Silvestri. All. Thiago Motta
Arbitro: Sig. Michael Fabbri di Ravenna (Scatragli-Dei Giudici | IV Uff.le Fourneau – VAR Serra-Mazzoleni)
Marcatore: al 49′ st Fabbian (B).
Note: Angoli Empoli 7 Empoli 6. Ammoniti: al 28′ 33 Luperto (E), al 30′ 3 Pezzella (E); al 51′ st 29 Maleh (E, diffidato salterà la prossima partita), al 52′ 8 Freuler (B). Espulsi: per proteste il Direttore Sportivo Pietro Accardi (E). Recupero: 0′ pt – 5′ + 2′ st. Spettatori: 11mila.
Piove copiosamente su Empoli, piove sul bagnato per l’Empoli che alla vigilia della sfida contro i felsinei oltre a Fazzini squalificato perde anche Cancellieri per un guaio alla schiena, allungando la lista degli indisponibili che vede anche Grassi sulla mediana, e piove sul bagnato anche sulla classifica con gli azzurri sconfitti al 94′ con un gol di Fabbian, al quinto centro stagionale, che sfrutta una corta respinta dell’ottimo fino ad allora Caprile. L’Empoli resta ancorato ai venticinque punti conquistati ormai quasi un mese fa nella trasferta vittoriosa di Sassuolo che costò la panchina all’ex mister Dionisi, e ci resterà almeno fino al prossimo primo aprile quando sarà di scena in casa dell’Inter. Il rischio, altissimo, è quello di presentarsi alla successiva sfida casalinga contro il Torino ancora a quota venticinque, e nel frattempo essere sorpassati da altre dirette concorrenti nella lotta salvezza.
Lo sapevamo, lo sapevamo benissimo che sarebbe stata dura perché, persa l’occasione di fare punti contro il Cagliari in casa in una sconfitta tuttavia immeritata, il calendario dell’Empoli diveniva a dir poco “infame”: con Milan, Bologna ed Inter in rapida successione.
Lo abbiamo sempre detto senza giri di parole, anche quando i punti sono arrivati, ben dodici, nelle prime sei partite sotto la gestione Davide Nicola: salvarsi sarà un’impresa.
Non impossibile, ma difficile, difficilissima, complicatissima.
Il Bologna ha strameritato la vittoria, tanto che Caprile è stato eletto il migliore tra gli azzurri, saracinesca fino al gol vittoria del Bologna: ipnotico in diverse circostanze per gli avanti rossoblù, decisivo su Ndoye poco dopo la mezzora, magari anche fortunato quando in avvio di gara sugli sviluppi di calcio d’angolo è stato scavalcato da un colpo di testa Beukema e graziato da un salvataggio quasi sulla linea di Niang.
Però il primo tempo è stato equilibrato nelle occasioni perché poco prima della mezzora sull’asse Niang-Cambiaghi-Zurkowski l’Empoli ha sfiorato il vantaggio con la conclusione a fil di palo del polacco, e poi perché Niang, lanciato straordinariamente bene da Cambiaghi, si è divorato un gol facendosi rimontare da Beukema partendo da un vantaggio di quindici metri e a tu per tu con Skorupski in disperata uscita (41′).
La ripresa è iniziata bene per gli azzurri, con la novità Cacace al posto di Pezzella su cui pendeva un giallo pesante e rischioso, apparsi in palla fin dopo pochi minuti con un tentativo di incursione di Marin in area di rigore, e poi con Niang che al 7′ ha girato alto sopra la traversa un cross proprio di Cacace.
Con il passare dei minuti però il Bologna ha alzato la pressione, soprattutto con l’inserimento di Orsolini (12′) al posto di Ndoye. Mentre il Bologna ha inserito giri motore importanti (Aebischer, Castro, Fabbian…) l’Empoli, pur tenendo testa sul piano della copertura del campo, è stato costretto a togliere uomini fondamentali ma provati fisicamente (Zurkowski, Niang, Cambiaghi…).
E’ semmai la mossa offensiva di Nicola, composta da Cerri-Caputo al posto di Cambiaghi e Niang a non convincere del tutto: non per chi è uscito, stremati entrambi come detto, ma per le caratteristiche tecnico-fisiche dei due subentrati. Mentre il Bologna alzava i toni sulle fasce l’Empoli ha finito per allungarsi, Cerri si è dannato l’anima ma si sa non è la velocità la sua caratteristica migliore, mentre Caputo ovviamente fuori condizione non è mai entrato veramente in partita, pizzicato due volte in fuorigioco. Fatalità poi che Ebuehi, al rientro pure lui, si sia infortunato (speriamo davvero non sia nulla di grave, ndr) al primo dei cinque di recupero e a cambi terminati, così da far restare l’Empoli in dieci; però anche qui ci facciamo una domanda: perché Ebuehi in una partita così veloce ed in un campo così insidioso e non Bastoni, forse più pronto fisicamente?
Fatto sta che quando si pensava di aver compiuto un mezzo miracolo a portare a casa un punto, sotto i colpi di un Bologna che nell’ultimo quarto d’ora aveva letteralmente invaso la metà campo azzurra, è arrivata la doccia gelata: l’ennesimo tiro felsineo verso Caprile, l’ex Bari che respinge sui piedi però di Fabbian che non perdona.
Il Bologna da stasera è lanciatissimo verso la Champions League, l’Empoli invece dovrà guardare le partite degli altri e sperare di non perdere troppo terreno, leccarsi le ferite e cercare di sfruttare al meglio le prossime settimane in vista del rush finale di una stagione disgraziata, nata male già quando dopo aver conosciuto il calendario lo scorso 4 luglio 2023 il club non è stato capace di allestire una rosa consona alla Serie A per affrontare subito i primi due impegni (Hellas Verona e Monza, ndr) prima del trittico di gare al limite del possibile composto da Juventus, Roma e Inter. Ricordate? Zero gol e zero punti dopo cinque gare… il buondì si vede dal mattino, si dice spesso, speriamo che il finale ci racconti un’altra storia. Retrocedere in un campionato così equilibrato sarebbe un peccato colossale.