CAGLIARI (4-3-1-2) – 27 Scuffet; 28 Zappa, 3 Goldaniga, 4 Dossena, 37 Azzi (dal 48′ st 21 Jankto); 14 Deiola, 25 Sulemana (dal 44′ st 19 Oristanio), 16 Prati; 10 Viola (dal 44′ st 5 Mancosu); 9 Lapadula (dal 1′ st 77 Luvumbo), 30 Pavoletti (dal 44′ st 32 Petagna). A disp. 1 Radunovic, 17 Hatzidiakos, 20 Pereiro, 23 Wieteska, 33 Obert, 99 Di Pardo. All. Claudio Ranieri
EMPOLI (4-3-1-2) – 25 Caprile; 24 Ebuehi, 4 Walukiewicz, 33 Luperto, 13 Cacace; 8 Kovalenko (dal 39′ st 34 Ismajli), 5 Grassi, 29 Maleh (dal 1′ st 30 Bastoni, dal 15′ st 22 Ranocchia); 27 Maldini (dal 15′ st 11 Gyasi); 28 Cambiaghi, 9 Caputo (dal 28′ st 20 Cancellieri). A disp. 1 Perisan, 99 Berisha; 38 Indragoli, 18 Marin, 35 Baldanzi, 7 Shpendi. All. Aurelio Andreazzoli
Arbitro: Sig. Fabio Maresca di Napoli (Carbone-Giallatini | IV Uff.le Fourneau – VAR Paterna-Gariglio)
NOTE: Angoli Cagliari 8 Empoli 6. Ammoniti: al 29′ 29 Maleh (E), al 30′ 9 Lapadula (C); al 19′ st 15 Cacace (E), al 35′ st 4 Walukiewicz (E). Espulsi: nessuno. Recupero: 5’+3′ pt – 8’+2′ st. Spettatori: 20mila.
Non inganni il pareggio a reti bianche tra Cagliari ed Empoli. Dentro allo 0-0, maturato nel catino del Domus Unipul di Cagliari, c’è di tutto: e c’è ancora una volta il VAR protagonista, in negativo per l’Empoli e poi, almeno oggi, dalla parte degli azzurri a dieci minuti dal novantesimo.
Dentro a questo vero e proprio scontro diretto, quasi spareggio salvezza, tra rossoblu e azzurri non c’è stato spazio per il calcio spettacolo, che in Serie A a dire il vero latita e non poco, ma non sono mancate altre tipologie di emozioni: così abbiamo visto molto altro; interventi di gioco al limite di regolamento, ammonizioni, mancate espulsioni, rigori parati, occasioni fallite, super parate, infortuni e due recuperi che sommati tra loro fanno un tempo supplementare intero. Così alla fine si contano su una mano le super occasioni del match. Due sono marcate Empoli: una in avvio di match con Maldini, imbeccato da Caputo con un assist al bacio, che a un metro dalla porta viene anticipato da Azzi in angolo, e l’altra con Cambiaghi che a metà ripresa costringe Scuffet ad una non semplice deviazione sopra la traversa.
Al Cagliari le altre occasioni: un colpo di testa di Pavoletti smanacciato da Caprile, il rigore parato dallo stesso portiere su Viola e la superparata in pieno recupero del portiere azzurro nei confronti di Petagna. Sorvolo sulla dinamica del rigore concesso ai padroni di casa, che poteva rischiare di falsare l’esito del match: una normale sbracciata nello slancio del difensore, trasformato in uno schiaffo volontario a Pavoletti. Ha ragione il tecnico dell’Empoli Andreazzoli nel dopogara ai microfoni di Dazn quando esclama che “un rigore è un episodio pesante…”. E la parata di Caprile è pesante, pesantissima: è una parata che potrebbe anche far svoltare una stagione fin qui davvero amara, e avara.
Il primo tempo è stato marcatamente di parte empolese, il Cagliari è uscito fuori nella ripresa. La partita, corretta per la prima mezzora, si è accesa agonisticamente al 29′ con l’intervento a forbice, sanzionata con il giusto giallo di Maleh, l’ennesimo cartellino giallo di un ragazzo generoso, volenteroso ma troppo istintivo. Talmente istintivo che pochi minuti dopo ha rischiato anche il rosso per aver allontanato il pallone, costringendo poi Andreazzoli al cambio durante l’intervallo perché troppo “a tiro” per il direttore di gara, che probabilmente non avrebbe più perdonato un minimo fallo del numero ventinove.
E forse l’Empoli è apparso diverso nella ripresa anche per l’assenza di Maleh che, cartellini facili a parte, è l’unico in mediana capace di donare dinamismo, temperamento e velocità.
Prima dell’intervallo però ecco irrompere prepotente il VAR. Un check lunghissimo e al limite del clamoroso, che determina di fatto i sette minuti di recupero del primo tempo.
Scorre sul cronometro l’ultimo giro di lancette dei minuti regolamentari quando Cambiaghi scappa via con perfetto tempismo infilandosi tra le maglie della difesa di casa. Il numero 28 ha davanti a se una vera e propria prateria, e Zappa non può far altro che trattenerlo e mandarlo al tappeto. L’arbitro vede tutto ma assegna solo il giallo tra le proteste di squadra e panchina toscana. Il VAR, così, richiama Maresca davanti al monitor per valutare il colore del cartellino. Cartellino che non può che essere di colore rosso.
Panico! Devono espellere un calciatore ai sardi. Così quelli del VAR prendono tempo, e lo fanno premendo REWIND, come cantava Vasco Rossi, alla ricerca di un eventuale fallo commesso da un calciatore azzurro in precedenza.
E con lo stesso successo di Vasco Rossi il REWIND premuto ha successo: c’è il polacco Walukiewicz che spinge da dietro Pavoletti. Così ancora una volta i tifosi dell’Empoli sobbalzano sul divano, e non sono proprio “espressioni di godimento”…
La ripresa, come detto, è diversa. Nel Cagliari c’è la velocità e il dinamismo di Luvumbo al posto di Lapadula, nell’Empoli Bastoni prende il posto di Maleh, e quindici minuti dopo deve lasciare il terreno di gioco per un guaio muscolare: al suo posto Ranocchia, mentre entra anche Gyasi per Maldini.
L’Empoli abbassa il baricentro, quasi per necessità e per accorciare metri di campo in beneficio di eventuali ripartenze veloci dei padroni di casa. Il Cagliari preme, ma lo fa con tanta confusione, finendo spesso per cercare più le sportellate che il gioco.
Le sportellate però sembrano portare frutti alla squadra di Claudio Ranieri e alla mezzora trova il gol del vantaggio. Punizione defilata di Viola dai trentacinque metri, Caprile buca la palla che va in porta facendo esplodere il Domus Unipol. Esplosione di gioia rimessa nel cassetto nel mentre e proprio mentre Viola stava festeggiando con il gesto degli occhiali. Il direttore di gara viene infatti richiamato dal VAR per giudicare l’intervento di Pavoletti sul portiere azzurro: dal replay si intuisce il vero motivo del liscio di Caprile. E’ fallo, tra l’altro accaduto nell’area piccola, impossibile da lasciare impunito.
Gli occhiali di Viola tornano nella custodia: si resta 0-0.
Il numero dieci rossoblù neanche dieci minuti dopo però avrebbe la grande occasione per tirarli nuovamente fuori dalla custodia. Il signor Maresca da Napoli è generosissimo nel concedere un rigore ai padroni di casa: Walukiewicz ancora su Pavoletti. Dagli undici metri Viola non incrocia e Caprile si tuffa alla sua destra e neutralizza il suo terzo rigore su sei del suo duemilaventitre. E’ anche una rivincita personale per Caprile che si è visto sfuggire la Serie A a pochissimi istanti dal traguardo con il Bari, e proprio contro il Cagliari, lo scorso mese di giugno.
Emozioni finite? No. Ranieri prova l’arrembaggio finale, cercando gloria e fortuna nel lunghissimo recupero concesso, 8 minuti che poi diventano 9 e mezzo: dentro Petagna, Mancosu, Oristanio e poi anche Jankto. E a metà recupero Petagna approfitta di un tocco maldestro di Ismajli, entrato al posto di Kovalenko a sei dal novantesimo, per scaricare con potenza un rasoterra in diagonale: Caprile tira giù la serranda e inchioda lo 0-0 sul tabellone luminoso dello stadio.
L’Empoli fa un passetto e sale a tredici, il Cagliari non scappa e “resta” a quattordici.
Tra una settimana il giro di boa, difficile, difficilissimo contro il Milan. Per la salvezza servirà un Empoli che nel girone di ritorno dovrà essere nei numeri migliore “il doppio” rispetto a quello visionato in questo girone d’andata. E soprattutto il Direttore Pietro Accardi dovrà tirare fuori dal cilindro colpi importantissimi per rendere questa squadra più competitiva.
La miseria di dieci gol segnati in diciotto partite di campionato (di cui la metà segnati in due partite: due a Firenze, tre con il Sassuolo, ndr), e le diciotto partite chiuse senza segnare gol in tutto il 2023 sono segnali che confermano che nel reparto avanzato è stato sbagliato tanto, molto, forse anche troppo, o semplicemente quasi tutto.
Buon anno, aspettando i botti… sì ma quelli del calciomercato.