Ha lavorato sulla testa dei ragazzi, sui loro sentimenti: li ha voluti ascoltare uno ad uno, ha voluto conoscere le loro storie, la loro vita, le loro passioni, e anche le loro difficoltà, senza superficialità, scavando e appassionandosi a loro, intuendo che in quegli “occhi buoni” poteva nascondersi qualcosa di veramente importante.
Insieme a loro ha affrontato di petto quelle prime difficoltà, sì prime perché non saranno le ultime, ce ne saranno di nuove come giusto che sia; così si è potuto instaurare un nuovo profondo rapporto, una nuova relazione, un profondo ed intrinseco rispetto.
Con la testa un po’ più libera dai pensieri il gruppo è riuscito a seguirlo, e “a mano a mano” come il testo di Rino Reitano che lo spogliatoio canta a squarciagola, quel gruppo si nutrirà di maggior convinzione, proverà certamente a regalarsi qualche sogno fino a pochi giorni fa considerato proibito.
Ci renderemo conto dell’impresa al mattino, con il profumo di caffè e brioche, qualche ora dopo, come sempre in questi casi.
La considero una vera e propria Impresa, con la “I” maiuscola perché di impresa si tratta: vincere, così con pieno merito contro una Fiorentina forte, galvanizzata ed entusiasta per il bell’avvio di stagione, non è una cosa che capita tutti i giorni.
Ma è “cosa” che devi sudare per guadagnartela, che devi studiare e bene per meritartelo… altrimenti non accade…
A mano a mano, insieme, il viaggio continua… si può fare …