𝙇𝙖 𝙤𝙡𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙪𝙣𝙚𝙙𝙞
(Episodio 57) Qualcuno adesso mi chiederà cosa ci incastra il calcio con il rugby?
Provate a seguirmi, e scoprirete che c’è un profondo legame di spirito tra le due discipline.
La scorsa settimana ho avuto la fortuna di vivere una giornata immerso in un mondo nuovo, almeno per me: teoria in aula, pratica sul terreno di gioco, e storia con visita guidata al Museo del Rugby di Artena (Roma) tra cimeli e profumo di “vissuto, fango e sudore”.
La mia innata curiosità mi ha spinto, spinto a chiedere, analizzare, e poi scoprire e ancora chiedere quasi all’infinito, pregando quasi che la giornata non finisse mai.
Per scoprire poi che in fondo il calcio ed il rugby sono fratelli: ma non perché si deve calciare un pallone o indossare scarpini con i tacchetti; sono fratelli, magari vincenti, là dove primeggiano lo spirito di squadra, di team, del fare gruppo: si lotta per il metro del compagno di squadra, che sia mischia con la palla ovale o un contrasto con quella tonda.
Cosa mi ha insegnato la storia di Giovanni Raineri, oggi nuovo amico in questa vita, che non contano l’altezza o i centimetri piuttosto conta la forza di volontà, il coraggio e la passione con cui vuoi ottenere il “sogno”.
Fino a quando tutto sarà sospinto dalla “passione”, dalla forza di volontà, dal coraggio e dalla voglia incalcolabile di raggiungere il “sogno” non troveremo ostacoli insormontabili, difficili sempre ma mai insuperabili.
Che sia calcio o sia rugby alla fine conterà sempre il percorso, e sarà sempre il miglior gruppo a vincere…