𝙇𝙖 𝙤𝙡𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙪𝙣𝙚𝙙𝙞
(Episodio 50) Il 17 Luglio di ventotto anni fa, nel caldo asfissiante degli USA e giocando una partita in un orario “indegno”, non riuscimmo a conquistare di nuovo la Coppa del Mondo, come eravamo riusciti a fare dodici anni prima nel clima torrido di Madrid.
Non nascondiamoci, ci siamo rimasti male e per questo tendiamo a dimenticare, a dimenticare quel momento in cui il “nostro” campione calciò sopra la traversa un rigore che poteva cambiare la storia, renderla perfetta. Anzi mantenerla perfetta: già, perché nei giorni precedenti con Nigeria, Spagna e Bulgaria, pur tra mille sofferenze, quella storia era andata come speravamo andasse.
E allora mi chiedo spesso se esista la “perfezione” delle cose, perché in realtà nemmeno dodici anni prima la storia fu perfetta… ha avuto il lieto fine ma era nata “imperfetta”.
… ma forse il bello non sta nella perfezione come questo mondo contemporaneo ci vuol far credere, pieno zeppo di filtri e trucchetti, allenato alla ricerca del perfetto costi quel che costi, barattando come nulla fosse perfino la bugia; credo sia proprio l’imperfetto ed il particolare a rendere tutto più affascinante, come un rigore calciato alle stelle da Roberto Baggio, che nella sua “imperfezione” di quel pomeriggio americano resta pur sempre una storia affascinante da raccontare.