𝙇𝙖 𝙤𝙡𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙚𝙡
𝙪𝙣𝙚𝙙𝙞 (Episodio 183) – Questa è una storia di sport e di vita, di padre in figlio, di generazione in generazione. Vittorio Tosto nasce a Cariati, in provincia di Cosenza, il 14 Giugno 1974. Nel 1991, a diciassette anni e con già alle spalle due campionati tra i dilettanti della Cariatese, approda alla Fiorentina con cui fa l’esordio tra i professionisti nel campionato cadetto 1993/94. La sua carriera prosegue tra Serie A e Serie B: con il Torino il 4 settembre 1994 esordisce in Serie A, in un Torino-Inter e all’età di 20 anni e 3 mesi; dopo una breve parentesi in granata approda alla Lucchese, con Lucca che diventerà la sua città, quindi Avellino, Salernitana, Sampdoria, Piacenza, Napoli, Genoa, Ascoli, e poi l’Empoli. Appunto l’Empoli, che invece diventerà la sua storia d’amore calcistica. Approda in azzurro negli ultimi giorni del mercato invernale nel gennaio del 2006: lui è l’uomo chiamato a colmare i problemi sulla fascia sinistra, con Bonetto in rotta con la società che approda proprio all’Ascoli.
L’annuncio di Tosto arriva in contemporanea a quello di Maxwell che l’Inter parcheggia ad Empoli e che con la maglia azzurra non lo vedremo mai in campo, perché il brasiliano che i nerazzurri hanno prelevato dall’Ajax nel frattempo resta ad Amsterdam, per recuperare da un infortunio subito qualche mese prima. La squadra da poco affidata a Gigi Cagni al posto di Mario Somma, è impegnata in una non semplice ricorsa ad una salvezza in Serie A. Vittorio firma un contratto che lo lega al club di Fabrizio Corsi fino al 30 giugno seguente, con la promessa che si potrà rinnovare. L’esordio con l’Empoli, con l’anomala maglia numero 9 sulle spalle per un terzino, e poi il crack. Vittorio si fa male, la stagione è compromessa, ma il presidente Fabrizio Corsi gli fa firmare il rinnovo lo stesso e tra Vittorio e l’Empoli, che nel frattempo si salva, sboccia l’amore.
La stagione seguente è un trionfo: l’Empoli conquista la prima storica, e per ora unica, qualificazione in Europa League. L’album dei ricordi è di quelli importanti: istantanee di vittorie e trionfi, e quel gol al San Paolo contro il Napoli; sorrisi e lacrime, e poi certo anche qualche delusione come la retrocessione in B ed il mancato ritorno in A che Vittorio, che nel frattempo è diventato bandiera e in qualche occasione pure capitano, voleva fortemente riconquistare con la maglia azzurra addosso prima di appendere le scarpette al chiodo.
La storia tra Vittorio e l’Empoli si interrompe nell’estate del 2010, dopo 128 presenze e tre reti. E’ solo un arrivederci, per niente al mondo un addio. Nell’estate del 2017, intanto, porta ad Empoli Giovanni Di Lorenzo, talento che con la maglia dell’Empoli farà vedere grandi cose, mentre tra i più piccoli azzurri il figlio Lorenzo inizia a muovere i primi passi. Ma suo figlio brucia le tappe, gioca sempre con i più grandi. E’ così che a soli 18 anni il piccolo Lorenzo si prende la maglia numero 31 per iniziare l’avventura con Roberto D’Aversa allenatore. Babbo Vittorio osserva il figlio Lorenzo che esordisce in Coppa Italia ed elimina prima il Torino e poi la Fiorentina, ovvero proprio le prime due esperienze professionistiche. E poi arriva la data fatidica: domenica 2 febbraio 2025. Appena diciannovenne da quattro giorni Lorenzo fa l’esordio in Serie A, contro la Juventus dentro lo stadio dei bianconeri, ma sempre nella città della Mole, come era riuscito a fare il babbo oltre trent’anni prima in quel Torino-Inter. Solo che Lorenzo ha già battuto il babbo: l’esordio a 19 anni e quattro giorni. La storia tra Tosto e l’Empoli prosegue, lo abbiamo già scritto d’altronde, non c’è mai stato un addio ma solo una serie di arrivederci… e ora c’è un’altra storia tutta da scrivere, quella di Lorenzo, Lorenzo Tosto.

Vittorio Tosto con la maglia dell’Empoli in Serie A nel 2006/07, e il figlio Lorenzo Tosto con la maglia dell’Empoli in Serie A nel 2024/25 (Credit Ph EFC 1920)