𝙇𝙖 𝙤𝙡𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙪𝙣𝙚𝙙𝙞
(Episodio 111) – Per chi ama questi colori, questo club, questa maglia, questa squadra, la sua storia, è stata decisamente una serata da dimenticare.
L’Empoli perde, perde malissimo, come non era mai successo nella sua onorabilissima storia fatta di oltre cinquecento partite in Serie A, e come era accaduto l’ultima volta il 5 dicembre 1948; successe in Serie B, a Pescara, e allora come ieri quattro dei sette gol subiti sono arrivati negli stessi minuti: 2’, 8’, 79’ e 85’.
Sappiamo bene che le sconfitte non sono mai un fallimento, bensì un punto da cui rialzarsi e ricominciare di nuovo, con coraggio, con forza, con quel senso di appartenenza che ad un certo punto ieri sera abbiamo visto vacillare sotto i colpi di un avversario spietato quanto crudele.
Nel volto dei ragazzi abbiamo letto tutta la delusione e l’amarezza, e anche quel senso di disorientamento che ha fatto male più dei sette gol subiti.
Ora è quel momento per ascoltarsi dentro, prendersi tutto il tempo in silenzio per svuotare e ricaricare la mente.
Forse siamo diventati un po’ complicati, per questo forse ci sentiamo appesantiti, forse avremmo necessità di più semplicità, forse dovremmo far spazio nuovamente a quell’elegante concretezza di cui l’Empoli FC ha saputo farne vanto e successo.