A poco a poco si spengono i riflettori, l’aria si fa più fresca con l’avanzare della notte; il frastuono gioioso dei tifosi, gli applausi e i cori per i protagonisti che lasciano lo stadio si fanno echi lontani, e lasciano spazio al canto dei grilli e al cinguettio degli uccelli notturni.
Sono passati cento minuti o giù di lì dal triplice fischio finale, che ha sancito un poker azzurro alla Signora del calcio.
Empoli stupisce in campo, ma soprattutto Empoli sa stupire fuori, per l’eleganza e la compostezza del “fare tutto senza eccessi”.
Si festeggia, si urla, si schiamazza… per quel tempo giusto che deve essere, c’è cultura del lavoro in questa valle tra colline e vigneti, sappiamo che altre future nuove urla di gioia andranno sudate… come sempre, del resto.
Così il miglior modo per celebrare uno dei risultati più roboanti della centenaria storia degli azzurri può anche essere sedersi ad uno dei seggiolini ed ammirare quel prato verde, con la colonna sonora degli applausi in lontananza, e quel silenzio che avanza che sa di poesia.
Si spegne l’ultimo riflettore, e come di incanto penso quanto sia così bello che sia tutto così un po’ “normale”… moderno sì, ma in vecchio stile… sono fuori dal Castellani ora, non sono solo, c’è ancora qualche tifoso che in silenzioso rispetto osserva il teatro di un’impresa… un sorriso d’intesa, soddisfatti ci allontaniamo, in silenzioso rispetto, immersi in una notte di gelsomini e di gloria.
È già domani, è già tempo di pensare a domani… a quel che sarà… Empoli-Juventus 4-1 lo lasciamo ai libri di storia e agli almanacchi, alle pagine… quelle belle. Buonanotte e Buongiorno