JUVENTUS (4-2-3-1) – 1 Perin; 22 Weah, 4 Gatti, 6 Kelly (dal 9′ st 5 Locatelli), 27 Cambiaso (dal 39′ st 2 Alberto Costa); 8 Koopmeiners (dal 9′ st 10 Yildiz), 19 Thuram; 20 Kolo Muani, 16 McKennie, 11 Nico Gonzalez (dal 15′ st 7 Conceicao); 9 Vlahovic. A disp.: 23 Pinsoglio, 29 Di Gregorio; 40 Rouhi, 41 Gil Puche, 48 Pietrelli, 17 Adzic, 51 Mbangula. All. Thiago Motta
EMPOLI (3-5-2) – 23 Vasquez; 35 Marianucci, 34 Ismajli (dal 1′ st 2 Goglichidze), 31 Tosto (dal 15′ st 3 Pezzella); 7 Sambia, 36 Bacci (dal 28′ st 11 Gyasi), 6 Henderson, 93 Maleh, 13 Cacace; 90 Konate (dal 15′ st 99 Esposito), 29 Colombo (dal 15′ st 18 Kouame). A disp. 12 Seghetti, 98 Brancolini; 22 De Sciglio, 37 Bembnista, 41 Asmussen, 5 Grassi, 20 Kovalenko, 89 Campaniello. All. Roberto D’Aversa
Arbitro: Sig. Francesco Fourneau di Roma1 (Berti-Di Iorio | IV Uff.le Feliciani – VAR Meraviglia-Mazzoleni)
Marcatori: al 24′ 93 Maleh (E); al 21′ st 19 Thuram (J),
Note: Angoli Juventus 9 Empoli 2. Ammoniti: al 20′ st 6 Henderson (E), al 29′ st 2 Goglichidze (E), al 34′ st 99 Esposito (E), al 36′ st 5 Locatelli (J). Espulsi: nessuno. Recupero: 2′ pt – 4′ st. Spettatori: 39.800.
Tutto esaurito allo Juventus Stadium per l’ultimo Quarto di Finale dell’edizione 2024/25 della Coppa Italia: di fronte a quasi 40mila spettatori, e in diretta tv in prima serata, si sfidano la Juventus e l’Empoli per giocarsi l’ultimo posto buono per accedere alle Semifinali, e raggiungere così Inter, Milan e Bologna, con le milanesi che sanno già di essere avversarie ed i felsinei che attendono di conoscere con chi andranno ad incrociare i guantoni nel penultimo atto della competizione.
Gli azzurri arrivano a questa sfida con l’ennesima lunga lista di assenze per infortunio, a cui si sono aggiunte nelle ultime ore Silvestri e Zurkowski: in entrambi i casi però si tratta di precauzione, con il portiere che sarebbe comunque rimasto escluso dalla lista dei titolari. Mister D’Aversa recupera però due tasselli importanti per la difesa: Marianucci e Ismajli, con l’albanese che giocherà un tempo in una ideologica staffetta con Goglichidze, che poi avviene effettivamente. La squadra è infarcita di tantissimi giovani presi dalla Primavera: addirittura titolari Tosto in difesa, Bacci in mediana e Konatè in attacco, e poi una nutrita presenza tra le riserve.
Thiago Motta, invece, sceglie la miglior formazione possibile schierando dal primo minuto il tridente offensivo composto da Kolo Muani, Nico Gonzalez e Vlahovic, senza rinunciare ai vari Weah, Cambiaso, Koopmeiners, Thuram e McKennie. I primi minuti sono appannaggio dei bianconeri che iniziano a martellare la difesa dell’Empoli: intorno al decimo Nico Gonzalez si ritrova a tu per tu con Vasquez ma alza la mira. Sembrerebbe una serata semplicissima per la Juventus, al cospetto di un Empoli pur sempre in emergenza e ferito nell’orgoglio per lo 0-5 rimediato poche ore prima in campionato e tra le mura amiche contro l’Atalanta. Invece spunta fuori l’Empoli che non ti aspetti. La squadra toscana, dopo una quindicina di minuti passati in sordina, esce allo scoperto con coraggio e inizia la sua encomiabile partita. Al 24′ i toscani passano in vantaggio con un gran destro di Maleh dal limite dell’area di rigore, assist del giovane Bacci, ma poco prima Konatè aveva preso le misure con un tiro da venti metri. La Juventus con il passare dei minuti si inceppa clamorosamente, e l’Empoli legittima il vantaggio: ancora Konatè che impegna Perin, poi l’ex Cagliari dentro all’ultimo dei due minuti di recupero colpisce un palo interno clamoroso con la palla che attraversa tutto lo specchio e muore a fondo campo.
Thiago Motta sbuca dagli spogliatoi dopo l’intervallo senza cambi, D’Aversa invece si gioca la staffetta preannunciata in difesa tra Ismajli e Goglichidze: troppo importante la sfida salvezza di domenica in casa del Genoa. I bianconeri partono forte, intenzionati a rimettere subito in equilibrio il confronto, ma l’Empoli si difende con orgoglio. Il pubblico di casa si infastidisce, Thiago Motta prova una scossa: dentro Locatelli e Yildiz per Kelly e Koopmeiners. La Juventus ora è trazione anteriore, ma perde un po’ di equilibrio e soprattutto quando D’Aversa inserisce Pezzella, Esposito e Kouamé in luogo di Tosto, Konatè e Colombo, ridando freschezza al fronte offensivo, la partita diventa ancora più incerta ed equilibrata. Le squadre si allungano, e fioccano le occasioni dall’una e dall’altra parte. L’Empoli avrebbe almeno altre due palle gol per fare il 2-0: clamorosa quella con Sambia che costringe Perin ad una difficile deviazione sopra la traversa. Nel momento migliore degli azzurri la Juventus pareggia: giocatona di Thuram al minuto 21 su Henderson e tiro che beffa Vasquez sul primo palo.
I più si aspettano il tracollo emotivo dell’Empoli, invece è forse l’opposto. La Juventus vorrebbe capovolgere la partita e finisce con l’innervosirsi con il passare dei minuti, anche se con l’ingresso di Conceicao la manovra dei bianconeri acquista maggior velocità e imprevedibilità. L’Empoli invece con calma e grande saggezza, nonostante i numerosi giovani in campo, si costruisce altre palle gol: Sambia calcia sul fondo da buona posizione, poi Kouamé che chiude troppo l’angolo e manda a lato, e infine Esposito che dopo un buon controllo calcia troppo pulito e Perin può parare a terra.
I bianconeri provano un accenno di forcing negli ultimi dieci minuti collezionando un paio di punizioni dai venticinque metri ed una serie di calci d’angolo da dove arrivano più che altro confusione in area ed un colpo di testa di Vlahovic non troppo cattivo. Nel finale entra anche Gyasi al posto di Bacci e tra i padroni di casa c’è il debutto di Costa in luogo di Cambiaso. Si va ai rigori. Il primo a battere è Vlahovic che spedisce il pallone clamorosamente alto in curva, mentre l’Empoli fa centro con Henderson, Kouamè, Cacace, e la Juventus segna con Kolo Muani e Locatelli ma fallisce con Yildiz che si fa parare il rigore da Vasquez. A questi punti l’Empoli avrebbe tre match point per il passaggio del turno, ed il primo è quello che vede Marianucci dal dischetto. Il prodotto del vivaio azzurro maglia numero 35 sulle spalle è glaciale, spiazza Perin e manda l’Empoli per la prima volta in una storica Semifinale di Coppa Italia.
Ad aprile giocheremo un doppio confronto per il penultimo atto della competizione con il Bologna: è storia, una bellissima storia. Un sogno.
Un sogno ed un bellissimo traguardo storico da cui deve arrivare, però, energia mentale e psicologica per riprendere la marcia in campionato ed inseguire il nostro traguardo, il nostro scudetto: la salvezza in Serie A. Proviamoci insieme.