FIORENTINA (4-2-3-1) – 1 Terracciano; 2 Dodo, 15 Comuzzo, 6 Ranieri, 21 Gosens (dal 30′ st 65 Parisi); 28 Martinez Quarta (dal 8′ st 24 Richardson), 32 Cataldi; 23 Colpani (dal 8′ st 11 Ikone), 9 Beltran (dal 30′ st 10 Gudmundsson), 7 Sottil (dal 37′ st 99 Kouame); 20 Kean. A disp. 43 De Gea, 30 Martinelli; 29 Adli, 3 Biraghi, 33 Kayode, 22 Moreno, 5 Pongracic. All. Raffaele Palladino
EMPOLI (3-4-2-1) – 12 Seghetti; 35 Marianucci, 34 Ismajli (dal 19′ st 21 Viti), 31 Tosto; 7 Sambia (dal 37′ st 11 Gyasi), 6 Henderson, 16 Belardinelli (dal 19′ st 93 Maleh), 13 Cacace (dal 19′ st 3 Pezzella); 17 Solbakken (dal 29′ st 29 Colombo), 19 Ekong; 99 Esposito. A disp. 23 Vasquez, 1 Perisan; 37 Bembnista; 36 Bacci, 38 El Biache; 77 Popov, 90 Konate. All. Roberto D’Aversa
Arbitro: Sig. Antonio Giua di Olbia (Mondin-Di Monte | IV Uff.le Arena – VAR Meraviglia-Di Paolo)
Marcatori: al 4′ 19 Ekong (E); al 14′ st 20 Kean (F), al 25′ st 7 Sottil (F), al 30′ st 99 Esposito (E). Sequenza rigori: 10 Gudmundsson (F) rete, 29 Colombo (E) rete, 11 Kouame (F) rete, 19 Ekong (E) fuori, 3 Ranieri (F) parato, 6 Henderson (E) rete, 20 Kean (F) fuori, 35 Marianucci (E) rete, 32 Cataldi (F) rete, 99 Esposito (E) rete.
Note: Angoli Fiorentina 6 Empoli 6. Ammoniti: al 36′ 35 Marianucci (E); al 28′ st 21 Gosens (F), al 38′ st 3 Pezzella (E). Espulsi: nessuno. Recupero: 1′ pt – 3′ st. Spettatori: 15mila. In tribuna presente il CT dell’Italia Luciano Spalletti e il suo vice Marco Domenichini.
Il riassunto della partita dell’Empoli al Franchi di Firenze, che ha permesso agli azzurri di Roberto D’Aversa di ottenere la qualificazione ai Quarti di Finale di Coppa Italia, sta in due immagini: quella della prodezza di Sebastiano Esposito alla mezzora del secondo tempo che riporta il risultato sul 2-2, e quella della foto ricordo nello spogliatoio empolese al termine della gara in cui al centro della scena sono immortalati anche De Sciglio e Grassi, oltre ad Anjorin, in “borghese”. La prodezza tecnica di Esposito è da far vedere ai ragazzi delle scuole calcio, per come accoglie il passaggio filtrante dello scozzese Henderson, per come accarezza il pallone e se lo sistema, pronto per essere scucchiaiato alle spalle del portiere avversario. Qualità tecniche raffinate, prelibatezze che riconciliano con il gioco del calcio, ultimamente un po’ troppo corsa e fisico, un po’ troppo palestra e muscoli.
La foto ricordo è testimonianza forte di quanto sia compatto lo spogliatoio, e quanto la forza di un gruppo possa fare la differenza, soprattutto in momenti difficili come questi in cui ti presenti in un derby, seppur di coppa, contro una formazione sulla carta più forte e devi fare i conti con assenze pesanti, per altro ormai da diverse settimane, in un’emergenza continua e senza tregua. Si diventa più forti dalle difficoltà, se queste le vedi come opportunità. E le opportunità le ha colte eccome Ekong, per esempio, che al 4′ minuto ha sbloccato il match approfittando di una difesa avversaria un po’ troppo distratta, pressata da Henderson, autore in pratica di due assist vincenti. Bello poi il gesto del numero diciannove empolese, che si rivolge alla curva viola indicando con le dita il numero quattro, e portandosi la mano sul petto, in segno di rispetto per Edoardo Bove, gesto applaudito dal popolo della Fiorentina.
C’è poi un aspetto che inorgoglisce ancor di più, e non è il fatto che l’Empoli riesca a chiudere la prima frazione in vantaggio per 1-0, anche perché gli azzurri ci riescono grazie ad un intervento del giovane portiere Seghetti, all’ennesima prestazione maiuscola di Ismajli, e ad una piccola quota di fortuna rappresentata dalla clamorosa traversa colpita da Kean. No. L’orgoglio più grande è vedere in campo ragazzi come Seghetti, appunto, Tosto e Marianucci in difesa, Belardinelli a centrocampo ed Ekong in attacco, ragazzi che al pari di Viti, entrato nel secondo tempo nella staffetta programmata con Ismajli, di derby contro i viola ne hanno giocati a caterve dagli esordienti fino alla soglia dei professionisti.
Quei ragazzi li abbiamo conosciuti bambini e poi adolescenti, li abbiamo incrociati a passeggio per la città, osservati ad attendere con il borsone dell’Empoli ai bordi di una strada l’arrivo del pulmino azzurro per la tradotta agli allenamenti settimanali; ecco, vederli esultare adulti in una serata che entra nella storia del club è l’idillio della massima espressione dell’orgoglio.
Scene che si ripetono da qualche decennio, tradizione, cultura, mentalità.
Nel secondo tempo la Fiorentina mette qualità e in meno di quindici minuti ribalta la situazione, tanto che a venti minuti dalla fine, dopo i gol di Kean e quello di Sottil, aiutato dalla deviazione decisiva con la schiena di Gosens, la qualificazione dei viola al turno successivo sembra cosa fatta. D’Aversa e il suo gruppo, però, questa partita l’avevano preparata con massima dedizione e professionalità, cercando di andare oltre le difficoltà e i limiti strutturali di una rosa falcidiata dagli infortuni. Così, dopo qualche cambio che ha ridato ossigeno e lucidità in mediana, l’Empoli ha impiegato cinque minuti per raddrizzare il confronto e portarsi sul 2-2 con quella prodezza nata sull’asse Henderson-Esposito di cui vi abbiamo già narrato.
Nel finale Seghetti, che ad inizio ripresa aveva negato il gol a Beltran con una parata clamorosa, ha risposto da campione anche su un colpo di testa ravvicinato di Kean, con il contributo fondamentale di Viti che ha salvato sulla linea di porta dopo un suo tocco involontario; con le due squadre allungate e tanti spazi in campo Empoli e Fiorentina non si sono risparmiati i colpi fino al triplice fischio finale, arrivato dopo tre minuti di recupero e con almeno un’altra clamorosa occasione per parte, con Esposito in particolare che ha costretto con una girata al volo ad un grande intervento di Terracciano in angolo.
Lega e Mediaset, come si scoprirà nel dopogara, chiedono all’Empoli di accettare la battuta dei calci di rigore sotto la curva Ferrovia, dove si trova attualmente con lo stadio in ristrutturazione il tifo caldo viola. Richiesta accettata senza patemi dal club azzurro che dal dischetto è più preciso dei padroni di casa. Dopo l’errore di Ekong e il sorpasso viola, sbagliano Ranieri, su cui si esalta ancora Seghetti, e Kean, mentre l’Empoli non fallirà più fino a festeggiare la qualificazione sotto il settore ospiti con la realizzazione decisiva proprio di Sebastiano Esposito che da stasera è in qualche modo già nella storia del club empolese, seguendo le orme di un altro Esposito, un certo Carmine…