Se il buondì si vede dal mattino, una rondine non fa primavera, l’abito non fa il monaco: potremmo elencare una quantità industriale di modi di dire, e probabilmente potrebbero descrivere in maniera estremamente sintetica ciò che è accaduto sabato pomeriggio al “Carlo Castellani – Computer Gross Arena” di Empoli. Qualcuno di questi si adatterebbe bene per gli azzurri, qualcun’altro per gli scaligeri, che hanno conquistato i tre punti ed una vittoria pesantissima senza però convincere poi così molto. All’Hellas Verona potremmo dunque associare il modo di dire seguente: “una rondine non fa primavera…”, ed in effetti siamo da poco entrati nella seconda quindicina d’agosto, con temperature bollenti, e clima da ciabatte, costume e cocomero. Diciamolo, è ancora calcio d’estate…
Ecco iniziamo con il dire che giocare una partita di calcio con trentacinque gradi ed il sole ancora ben alto in cielo il 19 agosto sia un azzardo bello e grosso, un qualcosa che cozza in modo eloquente con la ricerca forsennata dello spettacolo. Dopo i primi venti minuti di buon ritmo, grazie all’Empoli va detto, la gara si è assopita ed ha assunto quasi i connotati da partita amichevole pre-campionato. Due sussulti: la traversa di Marin, su cui è stato bravissimo il portiere Montipò, e l’invenzione di Baldanzi per lo spreco sottoporta di Gyasi, arrivato al tiro con il corpo indietro e compiendo una quasi meta in stile rugbistico. Ecco il primo tempo può riassumersi qui.
L’intervallo è giunto al momento giusto per cercare refrigerio nei pochi punti ventilati dello stadio, ed accaparrarsi una bibita fresca o magari un ghiacciolo. La doccia fredda invece, per l’Empoli ed i suoi tifosi, arriva alla mezzora della ripresa quando Bonazzoli, su azione di mischia in area empolese ispirata da un’uscita a vuoto di Caprile, sospinge la palla in rete con Luperto ad arrabattarsi inutilmente per cercare di mantenere la porta inviolata. E’ l’episodio che determina il secondo esordio negativo consecutivo in campionato per la squadra allenata da Paolo Zanetti, generato dalla bravura del tecnico dell’Hellas Verona, ovvero il toscano Marco Baroni, che qualche minuto prima, sei per la precisione, aveva azzeccato la mossa vincente. Il cambio totale del reparto offensivo con gli innesti di Djuric e Bonazzoli, e dell’ex azzurro Saponara, ha portato i frutti sperati, pensati in fase di preparazione al match come ha testimoniato in sede di conferenza stampa lo stesso allenatore dei veneti.
L’Empoli si è un po’ sfilacciato dopo aver subito lo 0-1, producendo una reazione di impulso ma senza concretezza, accendendosi in maniera importante soprattutto con le giocate di Baldanzi. Il ragazzo di Castelfiorentino dentro al primo quarto della ripresa aveva offerto una “zolla” golosa al compagno Marin da cui calciare un piazzato: il nazionale rumeno ci ha messo tanta potenza e poca precisione.
Mastica amaro l’Empoli, esattamente come dodici mesi fa: sconfitta alla prima giornata di campionato in uno scontro diretto, lo scorso anno al Picco di La Spezia con lo stesso risultato, una settimana dopo l’eliminazione immediata dalla Coppa Italia, anche qui con lo stesso identico punteggio. Così ci si aggrappa un po’ alla cabala, che spesso nel calcio ha i suoi perché: vuoi per la salvezza ottenuta al termine della scorsa stagione, vuoi per l’errore di gioventù di Caprile, che ha in parte emulato l’esordio non brillante di Vicario in maglia azzurra nella prima in casa contro la Lazio di due stagioni fa.
Semmai adesso a preoccupare un po’ è il calendario: Monza fuori, Juventus in casa, Roma in trasferta e di nuovo in casa ma contro l’Inter, rappresentano un orizzonte che definire “in salita” appare addirittura semplicistico. Il predecessore di mister Zanetti ci ha insegnato il “si può fare” eseguito in più di una circostanza non semplice; l’attuale tecnico ed il suo gruppo hanno già saputo suonare questo spartito in almeno due circostanze. Lecito dunque provare a non sentirsi battuti in partenza.
Poi c’è il capitolo “calciomercato”, ed anche in questo caso la prima osservazione è generalista: possiamo sperare in un futuro in cui il campionato possa iniziare preceduto dalla chiusura della sessione estiva di mercato? In verità è una domanda che sento porsi in tanti, anche da più di un addetto ai lavori. L’impressione è che il famigerato cartello “lavori in corso” sia ancora lontano dalla sua dismissione: ci attendiamo un colpo per ogni reparto, tra entrate (soprattutto, ndr) e qualche uscita. Mister Zanetti attende fiducioso, insieme a tutti gli sportivi empolesi, l’operato del club impegnato con il Presidente Fabrizio Corsi ed il Direttore Pietro Accardi in prima linea. Negli ultimi anni il direttore è sempre riuscito ad effettuare un colpo a sorpresa, quello che non ti aspetti e che non è stato chiacchierato. Magari in questa sessione può essere il fuoco d’artificio finale, quello che “accende la miccia”, facendo sobbalzare i “seimilacinquecentoundici” che hanno già sottoscritto l’abbonamento e, chissà, contribuendo alla rincorsa verso quella quota record di abbonamenti in verità non molto distante.