EMPOLI (3-4-2-1) – 1 Silvestri; 2 Goglichidze (dal 41′ st 89 Campaniello), 35 Marianucci, 22 De Sciglio (dal 1′ st 7 Sambia); 11 Gyasi, 5 Grassi, 6 Henderson (dal 21′ st 20 Kovalenko), 3 Pezzella; 99 Esposito (dal 21′ st 90 Konate), 13 Cacace; 29 Colombo (dal 1′ st 18 Kouamé). A disp. 12 Seghetti, 23 Vasquez, 98 Brancolini; 24 Ebuehi, 31 Tosto, 41 Asmussen; 36 Bacci. All. Roberto D’Aversa
ROMA (3-4-2-1) – 99 Svilar; 25 Nelsson, 15 Hummels, 5 Ndicka; 12 Abdulhamid (dal 19′ st 2 Rensch), 17 Kone, 16 Paredes (dal 19′ st 4 Cristante), 34 Salah-Eddine (dal 19′ st 3 Angelino); 18 Soule (dal 36′ st 35 Baldanzi), 7 Pellegrini; 14 Shomurodov (dal 27′ st 11 Dovbyc). A disp. 70 De Marzi, 95 Gollini; 27 Gourna-Douath, 56 Saelemaekers, 61 Pisilli, 66 Buba Aboubacar, 92 El Shaarawy. All. Claudio Ranieri
Arbitro: Sig. Marco Di Bello di Brindisi (Perrotti-Mastrodonato | IV Uff.le Bonacina – VAR Paterna-Massa)
Marcatori: al 22′ secondo Soule (R)
Note: Angoli Empoli 1 Roma 9. Ammoniti: nessuno. Espulsi: nessuno. Recupero: 2′ pt – 4′ st. Spettatori: 12.400.
C’era una vecchia filastrocca che ci insegnavano fin da piccoli e più o meno l’inizio recitava così: “per fare un albero ci serve un seme…”. Ecco noi adesso l’adattiamo a nostro piacimento: “per salvarsi ci serve fare punti, per fare punti serve vincere, per vincere bisogna fare gol, per fare gol bisogna provarci…”. Ecco questa filastrocca sembra calzare a pennello per descrivere il momento dell’Empoli: una squadra che non vince in casa da quattro mesi e cinque giorni, segna con il contagocce, non vince una partita da tre mesi, sembra non recuperare mai i calciatori infortunati, e sta subendo un’involuzione in alcuni singoli mai vista prima. Per giunta contro la Roma il tiro più pericoloso della partita è di De Sciglio da trentacinque metri su cui il portiere giallorosso deve compiere un mezzo miracolo.
Il tiro di De Sciglio e fine delle trasmissioni, almeno in chiave empolese. Perché alla Roma sono sufficienti ventidue secondi (22!), nuovo record giallorosso in Serie A, per segnare il gol del vantaggio e che decide la partita, e poi è solo uno show della squadra di Ranieri che in quella stessa porta fa tremare una traversa, colpisce un palo, e costringe ad una paratona d’istinto Silvestri. All’intervallo ci andiamo sotto di un “solo” gol. Viviamo quello stesso intervallo con stati d’animo che fanno a cazzotti tra loro: tra l’essere frastornati per quanto visto, e per il mancato diluvio giallorosso, e la voglia di pensare ad un secondo tempo rabbioso e d’orgoglio. D’Aversa getta nella mischia Sambia e Kouamé al posto di De Sciglio e Colombo, ma restiamo delusi, molto delusi. Assistiamo ad un secondo tempo “farsa”, di una squadra che da la sensazione di essersi arresa mentalmente ancor prima di provare a combattere, crollata psicologicamente al primo pugno preso sul ring subito dopo il gong della campanella del primo round. Non c’è scossa, non c’è elettricità, anzi la Roma con il passo neanche troppo frettoloso controlla, amministra, gestisce, e forse ha pure il tempo di pensare ad organizzare la prossima trasferta di Bilbao, mentre Dobvik fa prendere un buon voto in pagella a Silvestri che gli nega lo 0-2 nel finale. L’Empoli si accende un pochino solo nei sette-otto minuti di partita, e la scossa elettrica sembra iniettarla un ragazzino di nome Thomas Campaniello, 17 anni appena compiuti, che entra al posto di un Goglichidze ancora una volta protagonista di una prestazione piena di errori macroscopici. A proposito, non ha nulla da dichiarare il suo procuratore signor Luca Puccinelli? Per essere dei bravi procuratori prima di tutto bisogna avere le capacità di saper gestire i talenti: essere come dei buoni padri, o babbi come ci piace dire in Toscana, prima fuori da un campo di calcio e poi parlando espressamente di calcio.
Ricordate la filastrocca? Per fare gol bisogna provarci… ecco Kouamé se lo dimentica a metà ripresa quando anziché calciare verso la porta giallorossa cerca un compagno che non c’è… ci prova invece solo all’ultimo secondo del match, con la palla che finisce di pochi centimetri dal montante destro giallorosso. Sarebbe stato un premio troppo generoso per un Empoli che ha deluso le attese, gli sportivi azzurri e anche l’allenatore, apparso quest’ultimo piuttosto amareggiato, per non usare un altro termine, nella conferenza post-gara a suo dire per l’atteggiamento dei primi ventidue secondi di partita e per il primo tempo in generale.
Restiamo con una domanda che, signori sarò ripetitivo quanto volete ma è ormai un mantra che mi porto dietro da qualche settimana, e onestamente sembra essere la madre e il babbo di tutti i problemi di questo Empoli e di questa stagione: ma questi giocatori infortunati, quando li recuperiamo? Abbiamo capito che l’allenatore non può rispondere, che nemmeno il Direttore Sportivo non può darci una risposta, il Presidente men che meno; sarà una responsabilità di qualcuno? Ci sarà un responsabile che potrà spiegare la situazione? Restiamo con la domanda in sospeso…