EMPOLI (4-4-2) – 23 Vasquez; 2 Goglichidze (dal 26′ st 22 De Sciglio), 34 Ismajli, 3 Pezzella, 13 Cacace (dal 35′ st 35 Marianucci); 11 Gyasi, 8 Anjorin (dal 35′ st 19 Ekong), 5 Grassi (dal 26′ st 93 Maleh), 6 Henderson (dal 15′ st 10 Fazzini); 29 Colombo, 99 Esposito. A disp. 1 Perisan, 12 Seghetti; 7 Sambia, 31 Tosto, 37 Bembnista; 90 Konate. All. Roberto D’Aversa
GENOA (4-3-2-1) – 1 Leali; 15 Norton-Cuffy (dal 39′ 20 Sabelli), 13 Bani, 22 Vasquez, 3 Martin; 47 Badelj (dal 18′ st 73 Masini), 2 Thorsby (dal 37′ st 4 De Winter), 32 Frendrup; 59 Zanoli (dal 18′ st 23 Miretti), 9 Vitinha; 19 Pinamonti (dal 18′ st 18 Ekuban). A disp. 39 Sommariva, 95 Gollini; 8 Bohinen, 11 Gaston Pereiro, 14 Vogliacco, 21 Ekhator, 27 Marcandalli, 30 Ankeye, 53 Kassa, 72 Melegoni. All. Patrick Vieira
Arbitro: Sig. Antonio Rapuano di Rimini (Peretti-Di Gioia | IV Uff.le Ferrieri Caputi – VAR Paterna-Guida)
Marcatori: al 1′ st 47 Badelj (G), al 23′ st 18 Ekuban (G), al 29′ st 99 Esposito (E). Al 9′ st 99 Esposito (E) sbaglia un rigore.
Note: Angoli Empoli 7 Genoa 4. Ammoniti: al 7′ st All. D’Aversa (E), al 21′ st 2 Thorsby (G), al 34′ st 9 Vitinha (G), al 36′ 11 Gyasi (E). Espulsi: nessuno. Recupero: 2′ pt – 5′ st. Spettatori: 13mila.
La sconfitta dell’Empoli in casa contro il Genoa fa male, anzi malissimo, e rischia seriamente di lasciare il segno, perché arriva in un momento cruciale del campionato con le prossime due partite da non “fallire” e con un calciomercato ancora non aperto e da cui, non ci nascondiamo, dovranno arrivare forze nuove ed importanti. Cominciamo con il dire che è la terza sconfitta consecutiva, la seconda in casa, dopo quelle con Torino e Atalanta e che l’Empoli sembra essersi smarrito, almeno dal punto di vista dei risultati, dopo l’inebriante vittoria in casa dell’Hellas Verona. Proseguiamo ricordando che gli azzurri in casa con quella odierna hanno segnato soltanto tre reti, e che perdono il primo scontro diretto della stagione in una partita in cui la sensazione è che il Genoa non abbia fatto praticamente quasi nulla per vincere questo confronto. Le parolone sui grifoni e sul loro tecnico Vieira mi son sembrate perfino ricche della solita mielosa ipocrisia: grande prestazione, cambi e mosse azzeccate, partita tatticamente perfetta. Scusate, quali? Io ho visto un Genoa piuttosto rinunciatario nel primo tempo, e ho visto andare in gol i liguri su due errori dell’Empoli, di cui uno dopo quaranta secondi dalla ripresa del secondo tempo, che considero imperdonabili se rammentiamo che parliamo di Serie A. Inoltre, e come se non bastasse, sul punteggio di 0-1 sommiamo un rigore calciato battuto in maniera non proprio egregia, con Leali bravo e fortunato vista la deviazione sul palo, e un clamoroso errore sottoporta di Colombo, troppo poco cattivo sottoporta, che rimanda ancora l’appuntamento con la rete davanti al proprio pubblico. Ha fatto tutto l’Empoli in questa partita, nel bene e nel male, ha costruito e ha distrutto, e ha quasi rimesso in piedi la contesa quando Esposito di testa ad un quarto d’ora dalla fine ha infilato il pallone sotto l’incrocio più lontano, regalando un finale di partita con il brivido ai quasi 4mila genoani giunti al Carlo Castellani. Le ultime due riflessioni sul match: la reazione d’orgoglio messo in campo subito dopo lo 0-1, con la squadra che sembra aver urlato “andiamo a ribaltarla subito”, e il modo con cui si è calato nel match Jacopo Fazzini; onestamente non è sembrato un rientrante da quasi due mesi di forfait, con lui in campo l’Empoli ha cambiato pelle e faccia.
E l’Empoli dovrà cambiare pelle e faccia, ancor prima che dal calciomercato, sicuramente nelle prossime due partite contro il Venezia, in casa loro, e contro il Lecce in quella al Castellani tra quindici giorni; due partite dove in palio non ci sono soltanto punti salvezza pesantissimi, ma una fetta importante del futuro, anche perché poi il calendario si incattivisce con partite che ci vedranno opposte a formazioni di ben altro rango (Inter, Bologna, Juventus, Milan, Atalanta) tra la seconda e la settima giornata. Il 2024, che nella scorsa primavera ci ha regalato una grande impresa con la salvezza a pochi secondi dal baratro, nel 2-1 glorioso alla Roma, si chiude in maniera simmetrica rispetto a com’era iniziato: incasellando alcune sconfitte, in una folle simmetria a quella di Verona del 13 gennaio scorso non solo per il punteggio finale ma anche per la coperta corta con cui deve fare conto il tecnico azzurro D’Aversa come toccò allora ad Andreazzoli.
Della partita odierna occorre aggiungere poi che probabilmente l’uomo determinante è stato l’estremo difensore genoano Leali: saracinesca due volte nel primo tempo su Anjorin e Cacace con tiri dalla distanza, e nella ripresa ad Esposito dagli undici metri, donando sicurezza ed equilibrio ai compagni di reparto.
La settimana che volgerà al nuovo anno trascorrerà con il tecnico Roberto D’Aversa impegnato alla ricerca di qualcosa di nuovo ed intrigante per fronteggiare le prossime due partite, e nel mentre Koffi Djidji cercherà di impressionare tecnico e dirigenti cercando di smaltire la “ruggine” e i chili di troppo di sette mesi di inattività. Saranno anche giorni caldi nelle stanze dei bottoni, dove si dovranno sgomitolare i nodi e serrare i tempi per portare alla corte del tecnico empolese quelle risorse tanto necessarie quanto fondamentali per difendere quanto costruito in questa prima parte di stagione, e porre le basi per una nuova impresa: l’ennesimo miracolo, l’ennesima salvezza.
Lo scrivo da un po’ che questo è un campionato molto particolare: tante squadre, molto equilibrio e classifica corta. Non fidiamoci.