SASSUOLO (4-2-3-1) – 47 Consigli; 3 Pedersen, 44 Tressoldi, 13 Ferrari, 43 Doig; 7 Matheus Enrique, 24 Boloca (dal 1′ st 11 Bajrami); 23 Volpato (dal 23′ st 8 Mulattieri), 42 Thorsvedt (dal 44′ st 92 Defrel), 45 Lauriente (dal 44′ st 6 Racic); 9 Pinamonti. A disp. 25 Pegolo, 28 Cragno; 2 Missori, 14 Obiang, 15 Ceide, 19 Kumbulla, 20 Castillejo, 22 Toljan, 35 Lipani. All. Alessio Dionisi
EMPOLI (3-4-2-1) – 25 Caprile; 34 Ismajli, 4 Walukiewicz, 33 Luperto; 20 Cancellieri (dal 43′ st 3 Pezzella), 18 Marin, 29 Maleh, 13 Cacace (dal 43′ st 23 Destro); 8 Kovalenko (dal 35′ st 30 Bastoni), 28 Cambiaghi (dal 43′ st 19 Bereszynski); 17 Cerri (dal 10′ st 10 Niang). A disp. 1 Perisan, 99 Berisha; 2 Goglichidze, 7 Shpendi. All. Davide Nicola
Arbitro: Sig. Gianluca Aureliano di Bologna (Preti-Vecchi | IV Uff.le Bonacina – VAR Serra-Mariani)
Marcatori: al 11′ 33 Luperto (E); al 9′ st rig. 9 Pinamonti (S), al 19′ st rig. 10 Niang (E), al 32′ st 13 Ferrari (S), al 49′ st 30 Bastoni (E).
Note: Angoli Sassuolo 4 Empoli 1. Ammoniti: al 10′ 24 Boloca (S); al 9′ st 34 Ismajli (E), al 11′ st 20 Cancellieri (E), al 49′ st 30 Bastoni (E). Espulsi: nessuno. Recupero: 2′ pt – 5’+1′ st. Spettatori: 8mila.
Al Mapei Stadium di Reggio Emilia, in un freddo e umidiccio pomeriggio dell’ultimo sabato di febbraio, è in programma Sassuolo-Empoli: è l’anticipo della ventiseiesima giornata di Serie A, incrocio pesante per la parte bassa della classifica, intreccio di storie tra chi l’Empoli lo ha vissuto in un passato recente (da Dionisi a Pinamonti, da Bajrami a Viti, al giovane Lipani con un trascorso nelle giovanili, ndr) a chi lo vorrebbe continuare a vestire da assoluto protagonista. Il tutto in uno stadio dove con la maglia della Reggiana Cambiaghi è stato un giovane protagonista, e l’assente illustre Caputo proprio con quella dei neroverdi, in quello stesso stadio dov’è maturata una tragica, sportivamente parlando, retrocessione in serie cadetta appena otto mesi prima per i tanti ex Spezia in dote all’Empoli di Nicola: da Gyasi (oggi squalificato), a Kovalenko per finire a Bastoni.
La missione Sassuolo, però, non sembra nascere sotto una buona stella per l’Empoli che, già “orfano” di Gyasi per squalifica e Grassi per infortunio, strascichi del derby di una settimana prima, perde anche Zurkowski e Fazzini alla vigilia della contesa. Assenze che si sommano a quelle di Belardinelli, Caputo ed Ebuehi. Il Sassuolo, di contro, perde Viti, sostituito dall’esperto Ferrari, e deve fare ancora a meno di Berardi, comunque dato di imminente rientro in gruppo.
E’ così che mister Nicola conferma il blocco difensivo, posiziona a supporto di Cerri la coppia Cambiaghi-Kovalenko, ed un centrocampo che vede Cancellieri e Cacace esterni, Marin e Maleh in posizione centrale. E sono proprio le posizioni di Kovalenko e Cancellieri che sembrano mandare in confusione il Sassuolo, soprattutto disorientare l’ex Frosinone Boloca che al 10′ si becca un cartellino giallo. E’ un giallo pesante per tanti motivi: il primo perché dalla punizione battuta con maestria da Marin, dentro all’11’, arriva la zuccata vincente di capitan Luperto che fa esultare i quasi 900 tifosi azzurri presenti al Mapei (un centinaio sono in tribuna inferiore, ndr); il secondo perché Boloca, tra l’altro in diffida e che sarà costretto a saltare il recupero casalingo con il Napoli, è costretto a giocare con meno vigoria; il terzo è una conseguenza del secondo, sulla sua zona di campo infatti Cancellieri e Kovalenko si alternano in un moto continuo, tanto che Dionisi si convincerà nell’intervallo alla sostituzione in luogo di un fischiatissimo Bajrami. Prima della rete di Luperto il rumeno Marin aveva già impegnato Consigli con un siluro dai venticinque metri, respinto in tuffo a fatica dall’estremo difensore. Il Sassuolo si vede sugli sviluppi di un calcio piazzato dalla bandierina con Ferrari che di testa la manda a lato da buona posizione, e poi con un’iniziativa di Laurientè che dalla sinistra si accentra e calcia sopra la traversa.
SECONDO TEMPO – Il Sassuolo rientra in campo con la novità Bajrami al posto di Boloca, l’Empoli soffre un po’ la dinamicità dei neroverdi che nonostante tutto solo un po’ casualmente trovano la via del pari. Un cross in area, tra l’altro innocuo con la palla destinata sul fondo, diventa teatro di incrocio di gambe tra i difensori Ismajli e Tressoldi. L’arbitro fa cenno di proseguire ma il VAR lo richiama al monitor e dallo schermo assegna il penalty che l’ex Pinamonti trasforma per l’1-1.
Nicola cambia subito: dentro Niang al posto di Cerri. Dieci minuti esatti, dieci come il numero indossato dall’estroso attaccante azzurro che si procura un rigore, trasformato con estrema freddezza: è la terza rete consecutiva dal dischetto per il franco-senegalese. Niang, infatti, è stato lesto in area di rigore a controllare un pallone, neanche tanto facile da gestire, la sua conclusione ha poi trovato l’opposizione del braccio scomposto di Ferrari.
Anche il Sassuolo cambia in attacco: dentro Mulattieri per Volpato, con Bajrami ora a supporto delle due punte Pinamonti-Mulattieri. Un cambio che Dionisi ordina nel tentativo di dare maggior peso all’attacco che resta però evanescente. Tuttavia il pari gli emiliani lo raggiungono davvero, anche se ancora una volta dagli sviluppi di un calcio piazzato e per di più grazie ad un difensore. Bajrami si incarica di battere una punizione dai trenta metri defilato sulla sinistra, la difesa azzurra resta un po’ ferma e Ferrari è bravo a trovare l’angolo alla destra di Caprile da posizione piuttosto centrale e ravvicinata.
Mister Nicola cambia ancora: dentro Bastoni al posto di Kovalenko, stremato. Il Sassuolo ora preme, ci prova Bajrami con un tiro rasoterra ma fuori dallo specchio della porta. L’Empoli ha il merito di saper soffrire e ripartire con ficcanti azioni di contropiede. Così al minuto 40′, in uno di queste, Niang accende Cambiaghi che entra in area ma con il destro conclude a lato.
Al 43′ è ancora Nicola ad operare tre cambi in un colpo: spazio a Destro, Bereszynski e Pezzella al posto di Cacace, Cancellieri e Cacace, mentre Dionisi risponde con Defrel e Racic al posto di Thorsvedt e Laurientè, il tutto mentre si alza la lavagna luminosa che segnala i cinque minuti di recupero.
Ed è proprio dentro al quarto dei cinque di recupero che accade la magia. Gli azzurri si conquistano un prezioso calcio di punizione all’altezza del lato corto destro dell’area di rigore: la battuta di Marin è perfetta per l’inserimento di Bastoni che spiazza Consigli con un preciso colpo di testa. Tre a due e delirio azzurro al Mapei Stadium, con la Bastoni che vola via la maglietta al cielo e si tuffa in un immenso abbraccio con i compagni, in una liberazione che lo porterà nel dopogara ad elevare la rete realizzata con la maglia azzurra come la “più importante della carriera”. Finisce così, con gli applausi agli azzurri che si preparano ad un’altra difficile sfida salvezza, tra una settimana al Castellani contro il Cagliari, con grande fiducia ed ottimismo.