EMPOLI (4-3-2-1) – 21 Terracciano; 2 Di Lorenzo, 26 Silvestre, 32 Rasmussen, 5 Veseli; 18 Acquah (dal 30’ st 8 Traore), 28 Capezzi, 10 Bennacer (dal 36’ st 66 Mraz); 6 Zajc (dal 15’ st 20 La Gumina), 33 Krunic; 11 Caputo. A disp. 1 Provedel, 99 Fulignati, 22 Maietta, 27 Untersee, 29 Marcjanik, 4 Brighi, 17 Lollo, 48 Ucan, 19 Jakupovic. All.: A. Andreazzoli
LAZIO (3-5-1-1) – 1 Strakosha; 13 Fortuna, 33 Acerbi, 26 Radu (dal 9’ st 22 Caceres); 77 Marusic, 16 Parolo, 6 Lucas Leiva, 21 Milinkovic Savic (dal 22’ st 11 Correa), 19 Lulic; 10 Luis Alberto (dal 30’ st 14 Durmisi); 17 Immobile. A disp. 23 Guerrieri, 24 Proto, 4 Gabarron, 8 Basta, 15 Quissanga, 20 Caicedo, 25 Badelj, 32 Cataldi, 96 Murgia. All.: S. Inzaghi
Arbitro: Sig. D. Orsato di Schio (Schenone-Imperiale / IV Uff.le Guccini – VAR Pairetto/Tegoni)
Marcatori: 2’ st Parolo (L).
Note: Angoli Empoli 4 Lazio 7. Ammoniti: al 7’ pt Silvestre (E), 34’ pt Bennacer (E), 42’ pt Parolo (L), 35’ st Durmisi (L), 42’ st Marusic (L); Espulsioni: -. Recupero: – pt 1’- st 4’Tanto . Spettatori: 12mila.
Quarta giornata in Serie A, e l’Empoli torna, dopo due trasferte consecutive, a giocare al Castellani ospitando una delle big del torneo: la Lazio. Gli azzurri arrivano a questa sfida in emergenza sulla sinistra con Antonelli e Pasqual out, oltre a Pejovic e Rodriguez, e con Mchedlidze che si aggiunge alla lista dopo un affaticamento muscolare rimediato nella rifinitura del sabato mattina. Torna Maietta ma Andreazzoli non lo vede ancora prontissimo così i centrali sono Silvestre e Rasmussen, ma la novità assoluta è lo schieramento tattico: un 4-3-2-1 per una maggiore copertura a centrocampo (la Lazio gioca a cinque, ndr) che sacrifica La Gumina.
La Lazio schiera invece Luis Alberto alle spalle di Immobile, per un 3-5-1-1 che assomiglia ad un gioco contropiedista.
PRIMO TEMPO – Avvio di gara intenso e subito vivace. Un’occasione per parte: punizione di Capezzi (3’) che sorvola di poco l’incrocio dei pali, piattone di Milinkovic Savic, da buona posizione in area di rigore, con palla incredibilmente a dieci metri dalla porta.
Al 12’ Caputo è anticipato in angolo a due passi da Strakosha. E’ il primo calcio d’angolo per l’Empoli e Acquah finalizza con una conclusione potente che termina sul fondo di un paio di metri.
Al 24’ Bennacer lavora un buon pallone sulla trequarti laziale, serve a sinistra per Veseli, cross dal lato corto e colpo di testa di Krunic che muore sul fondo oltre il palo opposto.
Al 29’ la più grande occasione della prima mezzora, ed è di marca empolese, percussione di Acquah, dopo un rapido uno-due con Zajc, e conclusione potente che Strakosha respinge, sulla respinta Zajc disturbato alza incredibilmente sopra la traversa. Due minuti dopo annullato un gol all’Empoli per netto fuorigioco di Caputo su assist di Zajc.
Al 36’ si rivede la Lazio: destro potente dai venti metri di Milinkovic Savic, leggermente defilato sulla destra, e palla sul fondo.
Con il passare dei minuti la Lazio riesce ad alleggerire la pressione schiacciante della squadra di Andreazzoli, che è quindi costretta ad indietreggiare il proprio baricentro. Così la Lazio colleziona tre angoli quasi consecutivi negli ultimi cinque minuti di frazione. L’arbitro assegna un solo minuto di recupero e quattro secondi oltre il minuto di recupero concesso, sul terzo dei tre angoli, colpisce un clamoroso palo con Wallace di testa a meno di un metro dalla porta.
Il gol della Lazio sarebbe stata una beffa atroce per la squadra di Andreazzoli, che si è fatto nettamente preferire ai biancocelesti.
SECONDO TEMPO – Un giro di lancette e la Lazio quasi per caso passa in vantaggio. Su un pallone vacante in area di rigore la difesa azzurra è lenta di riflessi, il pallone rimbalza su Parolo che a tu per tu beffa Terracciano e lo infila all’angolino.
L’Empoli subisce il colpo psicologico per il gol a freddo e soffre per una decina di minuti, poi la mossa La Gumina per Zajc, con lo sloveno stanchissimo, che rianima un po’ la squadra. L’Empoli torna a macinare gioco, con lunghi fraseggi a cercare di aggirare una Lazio chiusa e pronta a colpire in contropiede, ma trova tanta difficoltà ad entrare in area di rigore.
I biancocelesti sono bravi a cercare di prendere alti gli azzurri, che fatica di più ad imbastire le manovre d’attacco.
Andreazzoli intorno alla mezzora capisce che tanto vale provarci in tutte le maniere, e così dopo essere tornato al 4-3-1-2 passa al 4-3-3 gettando nella mischia per gli ultimi dieci minuti Mraz al posto di Bennacer.
La Lazio non tira praticamente mai in porta. Si riaffaccia pericolosamente solo a ridosso dei quattro di recupero, con gli azzurri tutti sbilanciati in avanti alla caccia del pari e che inevitabilmente mostrano il fianco alla formazione di Simone Inzaghi. Immobile costringe Terracciano ad un difficile intervento, la respinta corta favorisce Correa che, a porta vuota con il piattone angolato, colpisce la base del palo; poi, in un’azione immediatamente successiva Immobile costringe Terracciano ad una difficile parata in angolo.
Sembrerebbe finita, macché. A venti secondi dal termine delle ostilità l’Empoli costruisce, con l’ennesima azione corale del match, una clamorosa palla gol: dalla destra spiove un cross su cui irrompe Caputo; sembra fatta con il solo Strakosha a chiusura della porta. Il tocco di Caputo è però debole, l’estremo laziale apre la gamba sinistra a compasso, e tocca la palla deviandola sul fondo (vedi foto Empoli fc). Un miracolo che getta nella disperazione lo stesso Caputo, compagni di squadra e tifosi sugli spalti già molti con le mani al cielo per un eventuale pareggio acciuffato in extremis ma quanto mai meritato (come ammetterà anche Simone Inzaghi, tecnico avversario, nel dopogara, ndr).
Vince la Lazio, l’Empoli non demerita: tuttavia la squadra azzurra è bene che impari in fretta la lezione. In Serie A serve essere cinici ed opportunisti, e questa “regola non scritta” va capita al più presto per evitare di gettare alle ortiche punti che nel dettaglio del gioco sono strameritati.