EMPOLI (3-4-2-1) – 23 Vasquez; 2 Goglichidze, 35 Marianucci, 21 Viti; 7 Sambia (dal 20′ st 24 Ebuehi), 5 Grassi, 6 Henderson, 3 Pezzella; 99 Esposito (dal 39′ st 17 Solbakken), 13 Cacace; 18 Kouame (dal 25′ st 29 Colombo). A disp. 12 Seghetti, 98 Brancolini; 22 De Sciglio, 31 Tosto, 36 Bacci; 20 Kovalenko, 90 Konatè. All Roberto D’Aversa
CAGLIARI (3-4-2-1) – 25 Caprile; 24 Palomino (dal 16′ st 28 Zappa), 26 Mina, 6 Luperto; 19 Zortea, 8 Adopo, 16 Prati (dal 37′ st 14 Deiola), 3 Augello; 10 Viola (dal 14′ st 70 Gaetano), 77 Luvumbo (dal 14′ st 9 Coman); 91 Piccoli (dal 37′ st 30 Pavoletti). A disp. 1 Ciocci, 71 Sherri; 18 Marin, 21 Jankto, 29 Makoumbou, 33 Obert, 80 Mutandwa, 97 Felici. All. Davide Nicola
Arbitro: Sig. Federico La Penna di Roma 1 (Zingarelli-Rossi | IV Uff.le Prontera – VAR Aureliano/Marini)
Note: Angoli Empoli 2 Cagliari 3. Ammoniti: al 4′ st 6 Luperto (C), al 16′ st 24 Palomino (C), al 41′ st 3 Augello (C), al 43′ st 30 Pavoletti (C). Espulsi: nessuno. Recupero: 1′ pt – 4′ st. Spettatori: 9mila.
Avrei volentieri iniziato il racconto di Empoli-Cagliari con un taglio diverso, partendo dall’inizio. Invece parto dalla coda, da quel che è stato subito dopo il triplice fischio finale, e poi qualche minuto dopo in sala stampa. Al Carlo Castellani Computer Gross Arena già da qualche minuto si era alzato un fastidioso vento di grecale, quando il signor Federico La Penna dice che può bastare così, che la sfida salvezza tra azzurri e rossoblù può andare in archivio con uno 0-0 brutto e noioso. Emessi i tre fischi finali ne sono seguiti ben altri, indirizzati verso il terreno di gioco e provenienti dalla Maratona. Una pioggia di fischi, non di tutto il settore per la verità, che dalle parti di Empoli sono un evento da segnalare. I ragazzi di D’Aversa se li sono presi, poi capitan Grassi ha portato tutti i compagni verso gli spogliatoi.
Il secondo atto è rappresentato dalle dichiarazioni del presidente Fabrizio Corsi, dispiaciuto ed infastidito per l’accaduto: “devo difendere i ragazzi e la squadra, – ha dichiarato il patron azzurro, che poi ha proseguito – sono dispiaciuto perché la squadra è stata fischiata ed è una cosa anomala per Empoli. Non c’è un giocatore che abbia demeritato, sono amareggiato perché l’ambiente di Empoli debba accompagnare questi ragazzi. Sono quindici anni che facciamo A e B (in realtà sono ventinove, ndr) e mi piacerebbe che vedessero le squadre di provincia che ci sono qui intorno. Se abbiamo smarrito l’equilibrio, mi piacerebbe trovare qualcuno e di persona vorrei parlarci. L’Empoli è in lotta fino alla fine, mi aspetto il recupero di qualche giocatore e credo che abbiamo gli strumenti per vincerne qualcuna”.
Credo tuttavia, pensiero di chi scrive e conosce abbastanza bene la Maratona, di interpretare quei fischi come fischi d’amore, fischi figli di una delusione profonda, figli di una frustrazione di tutto l’ambiente, dello 0-3 di Coppa Italia in una semifinale storica in cui si è stati costretti quasi a non “giocarsela” perché incombeva il campionato; di chi vede una squadra in grande difficoltà e vuole dare un cazzotto al tavolo, rompere cioè in maniera fragorosa il silenzio di un ambiente che forse si è un po’ troppo ovattato. Sono figli di uno 0-3 e poi dopo di uno 0-0 con tre tiri in porta in novanta minuti. Poi c’è un altro aspetto da non tralasciare, quello dei numeri e dell’andazzo di un campionato, certo jellato come non pochi, che continua però a regalare solo brutte notizie. Se si dice che la Coppa Italia è un altro percorso, sono le parole del tecnico D’Aversa, analizziamo solo il campionato: una sola vittoria al Castellani (4 novembre, ndr), fanno due con quella sul Catanzaro in Coppa ad Agosto (2 da agosto ad Aprile, ndr), cinque gol fatti in casa da agosto, due soltanto nel 2025, con cinque punti conquistati nel girone di ritorno figli di cinque pareggi ed in un contesto dove nel girone di ritorno siamo stra-ultimi. Aggiungiamoci che l’unica vittoria in casa è datata 4 novembre e che in totale non vinciamo da quattro mesi, e che il Cagliari dopo la sfida dell’andata aveva nove punti in meno e oggi, dopo lo scontro diretto odierno, ne ha sei in più.
Partiamo dal presupposto che i fischi, che per Empoli assumono i connotati di fenomeno assai raro, fanno sempre male e che non sono mai piacevoli da sentire e subire, però vanno saputi interpretare ed accettare, sono anch’essi figli di un percorso di crescita, un motivo ulteriore per accrescere il proprio bagaglio esperienziale, per poi trasformarli in applausi. Gli stessi applausi, doverosamente da ricordare, che sempre la Maratona ha tributato martedì sera al termine della sfida di Coppa Italia, dopo lo 0-5 con l’Atalanta, l’1-3 con il Lecce, e perfino oggi all’arrivo del pullman azzurro dove già due ore prima del match centinaia di tifosi si erano radunati per caricare il gruppo azzurro.
LA PARTITA – La prima bella notizia del pomeriggio calcistico arriva da lontano, e precisamente dal Via del Mare di Lecce dove i salentini ed il Venezia impattano 1-1. E’ il risultato perfetto, che in una classifica diventata bruttina non fa scappare via i salentini, tenendo i lagunari dietro agli azzurri. Un risultato che toglie un po’ d’amaro in bocca per il pareggio del Parma rimediato in rimonta nel pomeriggio di sabato contro l’Inter.
Pronti via ed Esposito illumina Cacace con un assist al bacio, il neo-zelandese però anziché tentare il tiro “spacca-porta” verso l’ex Caprile cerca un assist per un compagno di squadra che non c’è. Il Cagliari non si vede quasi mai, invece l’Empoli ci prova, almeno ci prova, ma alla fine di tiri in porta non se ne vedono altri, almeno che non si voglia considerare un tentativo di tiro di Henderson dal limite finito in angolo dopo un paio di deviazioni dei difensori sardi. Il più attivo degli ospiti è Piccoli che alla mezzora, e dopo una serpentina, tenta un tiro dal limite che esce rasoterra e debole e su cui Vasquez para senza problemi. Se da una parte ci assiste alle sportellate tra Piccoli e Marianucci, con Goglichidze finalmente tornato ad alti livelli che frena l’impeto di Luvumbo, dall’altra si assiste agli scontri fisici tra Kouamé e Mina, ex compagni di squadra nella Fiorentina, con però Kouamè che nel secondo tempo sarà costretto ad uscire per una distorsione (si spera nulla di grave, ndr) alla caviglia e sostituito da Colombo.
La ripresa si segnala per una parata provvidenziale di Caprile su Cacace, che anticipa anche il compagno di squadra Esposito, e per una punizione dai venticinque metri di Sambia terminata sul fondo a fil di palo, con lo stesso ex Montpellier che vanifica un clamoroso contropiede, senza neanche calciare in porta e mandando su tutte le furie il Carlo Castellani. L’unica vera buona notizia della domenica è il rientro di Ebuehi che può davvero dare un buon contributo per la parte finale della stagione, e che tra l’altro va anche vicino al gol con un colpo di testa velenosissimo su cui Caprile si supera togliendo il pallone dall’angolino basso (gol che sarebbe stato annullato comunque perché il pallone aveva varcato la linea di fondo sul cross di Esposito, ndr).
Il Cagliari del secondo tempo è una punizione di Prati dal limite, anche questa di poco sul fondo, cinque cambi e una difesa asserragliata intorno ad uno 0-0 che per la squadra dell’ex Davide Nicola vuol dire tenere a sei punti di distanza la zona retrocessione, cioè proprio l’Empoli, a sette giornate dalla fine.
Sette giornate alla fine e ventuno punti a disposizione anche per gli azzurri che ora giocheranno tre volte fuori casa (in ordine Napoli, Fiorentina e Monza) e quattro volte in casa con le sfide al Venezia, il giorno di Pasqua, alla Lazio, e poi le ultime due con Parma ed Hellas Verona.
A Napoli torneranno a disposizione Gyasi e Fazzini, oggi squalificati ed oltre a Silvestri che ha superato il problema alla mano; ma all’Empoli servirebbero come il pane anche i recuperi di Ismajli ed Anjorin, dando per scontato che per Maleh e Zurkowski la stagione è terminata anzitempo come quelle di Haas e Pellegri. A proposito, chiudiamo con una buona notizia: a fine Aprile potremmo vedere anche Sazonov, e precisiamo solo vedere perchè in realtà l’ex difensore del Torino ad Empoli non lo abbiamo mai visto giocare.